“In questo momento sto intraprendendo una relazione con due uomini contemporaneamente: Ciocco e Lato!”, questo raccontava Bridget Jones interpretata da Renée Zellweger mentre si consolava dall’ennesima delusione sentimentale mangiando gelato al cioccolato direttamente dalla vaschetta.

La scena del film racconta un vissuto comune a molte donne che, alle prese con le proprie personali insicurezze, cercano di dissiparle mangiando qualcosa di dolce, avvolte in una comoda tuta e riscaldate da una morbida coperta.

“Comfort”, è, senza dubbio, la parola che sintetizza al meglio questo atavico desiderio femminile proteso a colmare la ricerca d’affetto, da non confondere con la voglia di trascurarsi, ma, bensì, con un desiderio di libertà a cui spesso le donne sopperiscono prese dalle frenesie del quotidiano.

La quarantena obbligata ha aumentato l’insofferenza ad ogni genere di regola, e di conseguenza, anche al famoso diktat del mondo della moda sulla sofferenza necessaria per apparire belle.

Niente più aderenze, tacchi vertiginosi e indumenti costrittivi: la moda, al tempo della pandemia, è un richiamo alla leggerezza e alla comodità.

A questo proposito si scelgono capi dalla vestibilità ampia e soprattutto personalizzabile. La manipolazione creativa è l’unica linea che non guida ma che ispira. I vestiti diventano oggetti d’interpretazione sulla base del mood del momento o della situazione da affrontare.

L’editing continuo diventa una necessità, esattamente come la coperta in grado di offrire protezione e sicurezza, quasi come se fosse il liquido amniotico in grado di calmare i sensi stremati dall’incessante flusso informativo pieno di negatività.

Questo, secondo noi, il perché i cordoncini, gli orli, i drappeggi, le costruzioni sperimentali che si sono viste sulle passerelle della P/E 2020 e che conferiranno ritmo agli acquisti di questa stagione, sono quanto più che mai attuali.

Si capisce ora come questa tendenza si configuri come un antidoto alla rigidità del mondo esterno, un lascia passare verso la creatività più sfrenata, che, trasposto agli ultimi mesi, diventa un’evasione collettiva dal trauma da virus.

Interessante anche osservare come la privazione momentanea di libertà abbia fatto anche aumentare l’offerta di corsi online promossi da palestre e da guru, per rilassare la mente dalle continue tensioni a cui è stata sottoposta. 

La mindfulness diventa, in questo contesto, l’alimento essenziale per l’equilibrio psicofisico altalenante, insieme a integratori vari e disparati che promettono di acquisire difese contro l’invisibile minaccia del Covid-19.

L’adattabilità è la parola d’ordine per reagire allo stravolgimento delle abitudini. Gli abiti dimostrano la loro alleanza attraverso la straordinaria flessibilità che rende possibile l’equilibrio seppur all’interno di scenari in continua evoluzione. E’ in questo modo che si diventa camaleonti dell’esistenza capaci di cogliere la bellezza del mondo circostante.

Se le regole costringono all’esilio domestico o alla parsimonia nelle ore d’aria a seconda del DPCM in vigore e del buon senso personale, la casa diventa il focus da valorizzare, partendo dalle ultime tendenze dell’interior design.

Gli elettrodomestici più evoluti diventano il must-have irrinunciabile per la gestione della casa: dalle aspirapolveri, agli estrattori passando per i robot da cucina, più sono performanti e più sono acquistati.

Si acquistano, inoltre, coperte, lenzuola e asciugamani da abbinare secondo i principi dell’armocromia o delle regole del feng shui. I saponi per le mani dalle delicate essenze aromaterapiche, la parte del corpo più esposta in questi mesi di pandemia, fanno segnare anch’essi, un aumento sensibile dello scontrino medio.

Non si tratta solo di abiti manipolati attraverso cordoncini e intricati drappeggi e nemmeno di semplici prodotti home e skin care: si tratta della voglia di star bene con sè stessi che viene prima di tutto.

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